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Lienz
 
Lienz è un comune austriaco nel distretto di Lienz, in Tirolo, del quale è capoluogo e centro maggiore; ha lo status di città capoluogo di distretto (Bezirkshauptstadt).
 
Lienz fa parte del Tirolo orientale (in tedesco Osttirol) e sorge ai piedi delle Dolomiti di Lienz e nella Val Pusteria (in tedesco Pustertal).
 
Le prime tracce di insediamenti umani risalgono all'Età del bronzo. Più tardi la zona venne popolata da Celti e Romani (attorno al II secolo a.C.): furono proprio questi ultimi a fondare a pochi chilometri da Lienz la città di Aguntum, testimoniata dai ricchi scavi presso il sito archeologico. Nelle battaglie tra Slavi e Bavari, la città romana fu distrutta da un incendio e in seguito la regione fu sottomessa al regno di Carlo Magno.
 
Durante la Seconda guerra mondiale nell'immediata periferia orientale di Lienz fu sistemato un campo per truppe di collaborazionisti "russi", appartenenti per lo più a minoranze etniche. Una chiesetta fu, per loro, officiata secondo il rito russo-ortodosso. Alla fine della guerra furono riconsegnati, contro la loro volontà, alle autorità sovietiche.
 
Aguntum fu un municipio romano della provincia del Norico, localizzato circa 4 km a est di Lienz, lungo la valle della Drava, in Austria.L'origine della città sembra risiedere nell'esigenza di sfruttare le risorse minerarie lociali, in particolare ferro, rame, zinco e oro.In epoca paleocristiana, la città era sede di Diocesi. In quest'area del Tirolo orientale si collocava la tribù dei Laianci, dei quali parecchi insediamenti a castelliere, finora scarsamente investigati, coronano molte delle colline della valle. Un vicus per le attività commerciali si sviluppò nel sito di Aguntum, nel luogo ove si intersecavano la valle della Drava e un'importante strada che conduceva ai giacimenti d'oro degli Alti Tauri. Le vestigia romane più antiche corrispondono a una struttura lignea a due camere scoperta sotto le terme e databile alla metà del I secolo a.C.. Secondo Plinio il Vecchio, l'imperatore Claudio concesse ad Aguntum lo stato di municipium, attestato in alcune iscrizioni anche funerarie, che fanno riferimento ai cultores Genii municipii Agunti. Il nome ufficiale della città era Municipium Claudium Aguntum. Non vi sono evidenze archeologiche della presenza di accampamenti militari nell'area. Aguntum era un centro minerario e commerciale, che sfruttava le risorse locali di ferro, rame, zinco e oro. Nella città, gli artigiani lavoravano i metalli per produrre beni che erano commercializzati altrove. Oltre ai metalli, la città esportava legname, prodotti caseari e cristalli provenienti dalle montagne della catena dei Tauri. La scoperta di uno strato di cenere e dei resti di un uomo e di un bambino nell'edificio termale testimoniano il sacco di Aguntum operato dai barbari invasori di Radagaiso e Alarico.Il declino della città fu completo quando la sede della Diocesi fu trasferita nella vicina Lavant, alcuni kilometri più a sud.Un secondo sacco della città fu compiuto da Attila con i suoi Unni; tale evento è attestato da una moneta datata al 452 d.C. rinvenuta in uno strato di cenere posto a un livello più elevato.Quando l'Impero romano d'Occidente collassò, Aguntum passò sotto il controllo degli Ostrogoti e in seguito vi combatterono Franchi, Bizantini e Bavari.Paolo Diacono riporta di una grande battaglia combattuta nel 610 d.C. tra Garibaldo II di Baviera e gli Avari, nel corso della quale Garibaldo fu completamente sconfitto. Aguntum fu distrutta e anche Lavant subì un grosso incendio. Nell'area non furono ordinati altri vescovi e la popolazione romana sopravvissuta trovò rifugio nelle fortezze poste sulle cime delle colline, mentre i barbari si insediarono nella fertile valle. Ripetutamente interessate dalle alluvioni del Debantbach, le rovine di Aguntum rimasero visibili fino al XVI secolo, poiché nel 1599 Veit Netlich, un avvocato, menzionava lastre tombali riportanti una "scrittura sconosciuta" e riferiva che "secondo un mito, qui sorgeva una città pagana". Lo storico Theodor Mommsen ipotizzò che le rovine fossero quelle di Aguntum, una teoria che fu confermata nel 1882 quando fu scoperta una lastra di marmo su cui era inciso il nome.
 
(da Wikipedia)
Marco - Maggio 2021
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